ISTITUTO ITALIANO
FERNANDO SANTI
SEDE REGIONALE EMILIA ROMAGNA
 
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A Bologna: l ’Epopea di Giuseppe Garibaldi nei Due Mondi
 
 

Foto A Bologna L'Epopea di Giuseppe Garibaldi nei Due Mondi Iniziativa della Sede Regionale Emilia Romagna e dall’Istituto Italiano Fernando Santi


Bologna - Un qualificato pubblico ha partecipato nel pomeriggio di sabato 22 dicembre alla Sala Zodiaco di Palazzo Malvezzi, nei locali della Presidenza della Provincia di Bologna, al convegno sul tema “L’Epopea di Giuseppe Garibaldi nei Due Mondi”.
Dalle rappresentanze delle Associazioni dei Paesi in cui Garibaldi ha vissuto (Tunisia, Argentina, Brasile, ecc.), alle rappresentanze associative del mondo della cultura e del lavoro, degli emiliano-romagnoli nel mondo, delle università emiliano-romagnole, alle rappresentanze dell’Esercito e della scuola, hanno tutte partecipato al proficuo dibattito.
L’iniziativa è stata promossa, a conclusione delle attività dell’anno 2007, dalla Sede Regionale Emilia Romagna e dall’Istituto Italiano Fernando Santi, che prende parte al Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi.
I lavori sono stati introdotti da Giovanni Gonzi, dell’Università degli Studi di Parma, Presidente del Comitato Parmense per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, il quale ha relazionato in ordine alla corpose attività svolte in occasione delle Celebrazioni del Bicentenario in collaborazione con l’Istituto Italiano Fernando Santi e le rappresentanze culturali e istituzionali del Brasile e dell’Uruguay.
Roberto Spocci, Direttore dell’Archivio Storico Comunale di Parma, anche attraverso numerosissime e diapositive, ha rappresentato l’Epopea di Garibaldi e la storia di tanti garibaldini parmensi ed emiliano-romagnoli che lo seguirono.
Il Presidente dell’Istituto Luciano Luciani, nel suo intervento, ha evidenziato il processo di maturazione di Giuseppe Garibaldi attraverso le esperienze dell’America Latina e successivamente della Repubblica Romana, le quali hanno consolidato le capacità politiche e il realismo politico che lo ho portato ad allearsi con la monarchia Sabauda, pur essendo di fede repubblicana, allo scopo di conseguire l’obiettivo fondamentale di realizzare l’Unità d’Italia.
Luciani ha evidenziato la cultura, la conoscenza delle lingue, le iniziative nei diversi campi per l’associazionismo e la tutela dei diritti umani e delle libertà, ricordando altresì che con il Memorandum del 1860 ha ipotizzato la formazione di un solo Stato europeo, che avrebbe reso la guerra non più possibile in Europa e gli eserciti inutili, mentre con il discorso al Congresso della Pace a Ginevra, del 1867, individuava ed evidenziava taluni principi cardine che avrebbero poi retto la Società delle Nazioni.
Questi ultimi temi sono stati eccellentemente ripresi e sviluppati dal parlamentare europeo, Vittorio Prodi, Presidente uscente della Provincia di Bologna, il quale ha evidenziato dapprima il realismo politico di Garibaldi, il quale intuì che non c’era altro modo che allearsi con la monarchia per realizzare l’Unità d’Italia. Garibaldi era consapevole che la guerra non rappresentava la soluzione dei problemi e ricercava altre soluzioni. Per questo l’idea dell’Europa, che all’atto della sua istituzione ha ripudiato la guerra.
Proseguendo nel suo intervento Vittorio Prodi ha evidenziato che non doveva essere estranea a Garibaldi l’idea di una equità maggiore, non solo per quanto riguarda l’uso e l’accesso alle risorse materiali da parte delle persone, ma anche nei rapporti internazionali. Tali questioni, unitamente a quelle ambientali, sono attuali ed organismi internazionali, come la Banca Mondiale, l’Organizzazione Internazionale del Commercio, hanno determinato e determinano politiche unilaterali. "La globalizzazione deve servire, pertanto, a lavorare assieme per trovare soluzioni di equità e determinare scelte collegiali" è stato sottolineato. Per tali ragioni l’impostazione ideologica di Garibaldi era quella di un uomo che si ispira ai principi di equità e di pace.
Concludendo Vittorio Prodi ha affermato che quest’ultimo tema è meritevole di essere approfondito e ripreso nel corso del dibattito che ulteriormente si svilupperà nell’anno 2008, che concluderà il Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi.